La Galleria degli Orrori

  1. Foto inutili. Sono uguali alle cartoline, con la differenza che le cartoline sono a fuoco (e costano meno).
  2. Foto sadiche. Nonni che dormono con la bocca spalancata, bambini che piangono, passeggeri all'arrivo di un lungo volo aereo. Le foto segnaletiche della polizia sono più generose.
  3. Foto incerte. Il fotografo non aveva deciso quale soggetto gli interessava. Capita così di vedere un puntolino lontano, che dovrebbe essere la fidanzata (il fidanzato, in effetti, era affascinato dalla catena di montagne sullo sfondo).
  4. Foto psichedeliche. Lampi di luce, gambe, nasi, teste mozzate, orizzonti obliqui, pezzi di roccia, maniglie, panini al salame: il fotografo si difenderà dicendo che "gli è partita la mano". Spesso, invece, è partito lui.
  5. Foto multiple. Tre fotografie del figlio appaiono identiche. Solo un campione di "trova-le-differenze" (Settimana Enigmistica) si accorgerà che non sono copie, ma immagini scattate in successione. "Per sicurezza", dirà il papà. Come se fosse una spiegazione.
  6. Foto mosse. Con le nuove macchine automatiche è quasi impossibile ottenere foto mosse. Ma alcuni fuoriclasse ci riescono.
  7. Foto pubblicitarie. Rintronati da cataloghi e programmi turistici, molti tentano di riprodurne le pose e i colori. Un classico: lei, inginocchiata sulla riva del mare, butta indietro i capelli per produrre una scia d'acqua. In pratica, rischia di picchiare la testa sul pattino retrostante.
  8. Foto di tramonti. Non ci crederete, ma ne girano ancora.
  9. Foto di fiori. Vedi sopra. Molta gente, invece che godersi le meraviglie della natura, insiste nel fotografarle (e non ci riesce; o, se ci riesce, le guarda una volta e poi più).
  10. Foto di animali. Nei parchi e negli zoo, gli animali sembrano eccitare l'istinto fotografico del turista. Nel parco di Yellowstone, l'estate scorsa, un pericoloso orso bruno è penetrato nottetempo in un campeggio, ed è stato salvato dai ranger; i campeggiatori infatti, invece di scappare, gli si sono avventati contro, bombardandolo di flash. Ci sono stati episodi di turisti-fotografi che molestavano i bufali, e sono stati caricati. In questo caso, invece, tutto bene. I bufali non hanno subito conseguenze.

da un articolo di Beppe Severgnini apparso su Qui Touring N.11, Novembre 1998